cantamiodiva


spettacolo in due parti
liberamente tratto da “Iliade”di Omero
di Giovanni Ferma e Daniele Dainelli
regia di Marina Signorini e Patrizia Signorini
con Daniele Dainelli e Giovanni Ferma
Sand Artist Mauro Masi

Non sono questi anni qualunque per leggere l'Iliade. O per "interpretarla", come hanno fatto i Fratelli di Taglia seguendo le tracce della riscrittura di Alessandro Baricco e la bellissima traduzione in prosa di Maria Grazia Ciani. Questi sono anni di guerra e l'Iliade è una storia di guerra, lo è senza prudenza e senza mezze misure. L'Iliade è un monumento alla guerra.
Una delle cose sorprendenti dell'Iliade è la forza, la compassione, con cui vi sono tramandate le ragioni dei vinti. Questa capacità, sovrannaturale, di essere voce dell'umanità tutta e non solo di se stessi, ritrovata nel testo e scoprendo come i Greci, nell'Iliade, abbiano tramandato, tra le righe di un monumento alla guerra, la memoria di un amore ostinato per la pace. A prima vista non è così palese, perché si rimane accecati dai bagliori delle armi e degli eroi. Non è mirabile che una civiltà maschilista e guerriera come quella dei Greci abbia scelto di tramandare, un celato desiderio di pace?
Portare a compimento quell'intuizione forse è quanto nell'Iliade ci è proposto come eredità, e compito, e dovere.
Come svolgere questo compito? Cosa dobbiamo fare per indurre il mondo a seguire la propria inclinazione per la pace? Oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all'eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un'altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un'altra bellezza è forse l'unica strada verso una pace vera.


ingresso unico intero € 7 ridotto under 14 € 5
pacchetto due serate intero € 10 ridotto under 14  € 8
 sconto di € 2 su biglietto intero per soci Arci, youngERcard