Sabato 7 aprile 2018 ore 21,15
Giuseppe Tantillo
THE EFFECT
di Lucy Prebble
Traduzione Andrea Peghinelli
con Giuseppe Tantillo, Sara Putignano, Alessandro Federico e Alessia Giangiuliani
regia Silvio Peroni
scene Katia Titolo
luci Omar Scala
video Luca Ercoli
aiuto regia Claudio Basilico
Produzione Pierfrancesco Pisani – Progetto Goldstein – Ass. Capotrave
con il sostegno di Kilowatt Festival
“Per studiare gli animali, possiamo utilizzare un laboratorio.
Per studiare gli esseri umani, possiamo andare a teatro.”
Con questo testo, Lucy Prebble, autrice anglosassone pluripremiata, si pone il dilemma esistenziale posto da Shakespeare in Amleto e da Oliver Sacks ne L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello: Cos’è che ci rende noi stessi?
Un testo divertente e straziante ambientato durante la sperimentazione clinica di un nuovo antidepressivo. In un’elegante clinica dove si fanno esperimenti farmaceutici su volontari a pagamento, Connie e Tristan sono due cavie da laboratorio sotto la supervisione della dottoressa Lorna James la quale – a differenza del soave Toby, il direttore dell’esperimento e suo ex amante – non crede che la depressione sia uno squilibrio chimico del cervello e che possa essere curata con i farmaci. Forse Lorna pensa che le persone depresse abbiano solo una visione più profonda del mondo, di se stessi e della vita?
Con l’avanzare del racconto le due cavie umane assumono dosaggi farmaceutici sempre più elevati, ma sfuggendo al controllo dei medici si innamorano. Quello di cui non sono certi, però, è se questa loro passione sia frutto dell’istinto o sia invece frutto degli effetti della dopamina.
«Come posso capire la differenza tra chi sono e dall’effetto collaterale», dichiara Tristan quando Connie si preoccupa che la loro passione potrebbe essere, unicamente, il risultato dell’assunzione dei farmaci.
Ma, naturalmente, tutto l'amore è una droga; come possiamo fidarci veramente dei nostri sentimenti? The Effect è un dramma nodoso, che si occupa di oggettività scientifica, di senso di colpa, dei misteri del cuore e del cervello umano e di “ciò che ci rende quello che siamo”, celato in una forma ingannevolmente semplice e costantemente divertente. Un testo che sa miscelare un linguaggio carnale e temperato con la tenerezza e l’ironia.
La versione inglese ha debuttato al National Theatre, Cottesloe di Londra il 13 Novembre 2012; lo stesso anno l'opera ha vinto il Critics' Circle Award come Best New Play.